Si può eliminare un difetto visivo in appena 30 minuti? Sì: con il laser la presbiopia ha i minuti contati!
Poiché la presbiopia è un difetto che coinvolge tutta la popolazione, una volta superati i quarant’anni, la possibilità di correre ai ripari in via definitiva è allettante. Nella maggior parte dei casi, chi inizia ad avvertirne gli effetti si rivolge principalmente a un ottico per la sostituzione degli occhiali. Pur essendo una valida alternativa, in realtà questa evenienza non risolve il problema alla radice, bensì ne riduce temporaneamente i sintomi. Se non si vuole essere schiavi delle lenti, sia quelle tradizionali che quelle a contatto, e godere di una buona vista in modo naturale, può valutare l’opportunità di ricorrere all’intervento laser per la presbiopia. Si tratta di un’operazione ambulatoriale relativamente semplice, che garantisce degli ottimi risultati anche nel lungo termine. Questo risultato è reso possibile mediante l’uso di attrezzature di ultima generazione, i laser, i quali hanno cambiato completamente la pratica della microchirurgia oftalmica. Questi strumenti, infatti, hanno la capacità di intervenire direttamente sulla causa dei singoli difetti della vista, migliorandoli immediatamente e senza particolari effetti collaterali. Essendo una pratica indolore, grazie anche alle gocce anestetiche, riducono anche la sensazione di fastidio che potrebbe avvertire il paziente. I loro benefici si ripercuotono anche sul lavoro del chirurgo, il quale ha la possibilità di lavorare con una precisione eccezionale (pari al millesimo di millimetro) evitando di incorrere in eventuali errori.
I trattamenti per correggere la presbiopia con il laser durano appena pochi minuti, generalmente non più di cinque, e aiutano a risolvere il problema in via definitiva. A seconda della gravità del disturbo, se è più o meno palese, il medico specialista può decidere di seguire una particolare procedura. Quella più diffusa in assoluto è la cheratectomia foto refrattiva, o PRK, che si applica utilizzando un laser ad eccimeri. Quest’ultimo è in grado di rimuovere alcune cellule della cornea mediante l’ablazione, quindi le vaporizza all’istante per favorire l’incurvatura della superficie corneale. Emettendo un fascio di luce a raggi ultravioletti ha un’energia specifica assai elevata, inoltre riesce a individuare ogni singola cellula che genera la distorsione della vista. In alternativa al PRK, chi ha un difetto più evidente ricorre a un intervento laser per la presbiopia conosciuto come LASIK. Si tratta di una procedura poco più complessa della precedente, che si attua in due fasi distinte. Inizialmente si impiega un laser per la presbiopia a femtosecondi, il quale genera un fascio di raggi a infrarossi capaci di incidere la superficie corneale; successivamente, una volta sollevato il lembo interessato, il chirurgo procede con quello ad eccimeri per eliminare le cellule più in profondità. Pur essendo un’operazione, questa che prevede l’impiego del laser per la presbiopia, che prevede dei micro tagli, non prevede alcun genere di sutura: le incisioni praticate con il laser sono particolarmente sottili e si rimarginano con estrema rapidità.
Una volta concluso il trattamento, il paziente viene dimesso subito dopo, quindi ha la possibilità di tornare alle sue solite abitudini senza essere ricoverato. Per mantenere protetto l’occhio in questione, però, è necessario tenerlo bendato per alcune ore ed prestare la massima attenzione a non ricevere colpi improvvisi, che potrebbero apportare alcuni disturbi.